10 – Ciclovia Costa dei Trabocchi – Castello di Ortona – Castello di Crecchio – Cattedrale Madonna del Ponte di Lanciano
Castello di Ortona - Castello di Crecchio - Cattedrale Madonna del Ponte di Lanciano
Percorso adatto a tutte le biciSicuramente è uno dei percorsi più belli, si percorre la Ciclovia da Fossacesia a Ortona salendo al castello aragonese. Il castello ha un’origine quattrocentesca (1452) legata alla dominazione aragonese nel territorio abruzzese. La famiglia aragonese lo costruì sopra la vecchia struttura dei Caldora del XIV secolo. Nel 1700 fu costruito un palazzo gentilizio all’interno delle sue mura, ad uso residenziale. Nel XIX secolo la costruzione cadde in disuso e, abbandonata, venne a lungo utilizzata come polveriera. Questo fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando nella tristemente famosa Battaglia di Ortona il castello venne bombardato. Le armi e le munizioni custodite nel palazzo all’interno esplosero e la struttura rimase irrimediabilmente compromessa. Nel 1946, proprio a causa di questo indebolimento, la parte più arroccata sulla collina franò e il fortilizio perse una delle sue quattro torri. Grazie ai lavori avviati nel 2001 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio dell’Aquila è tornato agibile e riaperto al pubblico nel 2009.
Da Ortona si percorre una strada interna che porta al Castello Ducale di Crecchio, non si conosce con precisione la data di costruzione del castello, ma sicuramente esso ha subito attraverso i secoli numerosi rimaneggiamenti. La torre primitiva, quella rivolta a nord-est, detta torre normanna e risalente al secolo XII, rappresenta con molta probabilità il corpo originario da cui successivamente, nel tempo, si sviluppò il resto della struttura. Le torri esposte a sud, con caratteri tardo gotici, il perimetro murario e alcuni ambienti interni, sono invece costruzioni attribuibili al XV secolo. Nel 1789 il castello subì ulteriori modifiche ad opera dei De Riseis che trasformarono il manufatto da struttura difensiva a residenza, facendo coprire a tetto il camminamento merlato per ricavarne un secondo piano. La storia più recente del castello è strettamente legata al 9 settembre 1943, quando nella residenza fecero tappa per una notte il re Vittorio Emanuele II, la Regina e il principe Umberto e dello Stato Maggiore, che in fuga da Roma e inseguiti dai Tedeschi, prima di imbarcarsi dal porto di Ortona, furono ospiti del castello per una notte. Poco dopo, tra la fine del 1943 e l’estate del 1944, il castello venne pesantemente bombardato. Solo negli anni settanta del XX secolo, per iniziativa della Soprintendenza ai Beni Architettonici dell’Aquila, il castello fu restaurato nelle forme attuali.
Da Crecchio passando per Poggiofiorito si arriva nel centro di Lanciano alla Cattedrale Madonna del Ponte, La caratteristica che rende unica nel suo genere la chiesa consiste nel fatto di essere edificata su tre archi di un ponte di origini romane, il ponte di Diocleziano. Sull’ipotetica origine del Culto Mariano a Lanciano, e sulla costruzione del cosiddetto ponte romano dell’imperatore Diocleziano, diversi storici locali se ne sono occupati, da Pietro Pollidori e Domenico Romanelli, da don Uomobono Bocache, ai più recenti Luigi Renzetti, che stampò un opuscolo sulla storia del Santuario della Madonna, Corrado Marciani e infine Florindo Carabba. In pubblicazioni più recenti si analizzano scientificamente la storia del ponte e le sue vicende edilizie sino al XVII secolo. Sulla base di rinvenimenti archeologici scavati negli anni ’90 dalla Soprintendenza archeologica di Chieti coordinata dal dott. Andrea Staffa, si è scavato un percorso archeologico sotterraneo sotto la piazza del Plebiscito, per collegare simbolicamente il percorso Auditorium di Diocleziano, e il convento antico dei Basiliani del Santuario francescano del Miracolo eucaristico. Gli archeologi scavano un corposo strato sotterraneo della piazza, hanno appurato che la piazza antica della città era posta molto al di sotto dell’attuale piano di calpestio, ed è stata a più riprese dall’VIII secolo al XV secolo rialzata a strati di pietra, inglobando una consistente porzione dell’antico tracciato di accesso alla città dalla via del Tratturo (oggi corso Bandiera), nonché parte della facciata dell’antico succorpo del XII-XIII secolo, della chiesa della Santissima Annunziata, detta anche “Santa Maria in Platea”.
Il percorso è adatto a tutte le bici ma richiede un livello di allenamento adeguato.
Dislivello: 2335
Km: 92,44 (andata e ritorno dal B&B)